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Elisa Mastrofrancesco
e-mail: elisa@a8b.it


[a . qua] è un lavoro che si struttura nello spazio e propone una re-visione sul concetto contemporaneo del consumo. Al centro dell'interesse c'è l'elemento dell'acqua, massimo riflesso dell' accelerazione nell'utilizzo di risorse primarie e simbolo del consumo crescente sul quale fonda la nostra civiltà.

L'andamento dell'acqua come riflessione e percezione di un fenomeno che riguarda la memoria collettiva, e che ci 'raggiunge' quasi esclusivamente sotto la forma 'impersonale' del dato. documentari televisivi, siti web di tutela ambientale, rilievi sull'andamento delle riserve mondiali, statistiche inerenti l'imbottigliamento e la commercializzazione di acqua potabile. Monitoraggi che colpiscono la nostra attenzione per quell' attimo in cui l'informazione [il dato] ci attraversa. Così se è probabile che la familiarità uccide la percezione, la nostra visione dei dati può divenire assuefazione e annientare il loro contenuto.

La consapevolezza 'dell'oggetto' acqua si sintetizza su vasta scala, semplificandosi al nostro sguardo, per approdare in quel 'luogo' dove il dato trova il suo spazio conservativo; il database, l'archivio storico piuttosto che l'esperienza individuale.

Nel nostro tempo l'utilizzo di macchine, sempre più evolute, come strumento per il trattamento dei dati, e l'implicita agevolazione della riproducibilità tecnica delle 'informazioni', ha generato un incremento esponenziale della quantità di dati archiviati. Nell'arco di pochi anni, questo accumulo e la necessità-interesse a conservarli, ha prodotto uno sviluppo enorme degli archivi digitali.

La riproducibilità del dato ha segnato il carattere sociale, lavorativo e creativo della contemporaneità, e ha favorito la proliferazione di nuove tipologie di dato [testo-immagine-audio'] facilitando lo sviluppo dello scambio di informazioni a tutto campo. Oggi il dato e i metodi di archiviazione possono essere al centro di una nuova ricerca culturale, dove il carico delle informazioni esprime un valore immateriale e si concretizza come elemento primario del nostro fare quotidiano.

Prima del digitale, i dati come tutti i materiali da conservare e riutilizzare, erano immediatamente associabili ad un contenitore che li proteggeva, li 'manteneva', li conteneva, l'idea dell'acqua non può prescindere dall' immagine del recipiente che la trattiene, senza il quale non avrebbe forma né forza di riempire il vuoto entro cui fluisce.





L'istallazione si presenta come un ambiente praticabile; una stanza con al centro 5 ampolle [pozzi], dalle forme fitomorfe, contenitori realizzati in carta, leggeri oscillanti al passaggio, appesi dall'alto come ampolle di un oasi surreale. I 'pozzi' sono vuoti e segnati dall'acqua che un tempo hanno contenuto, solo una traccia perimetrale rimane al loro interno, il segno dell'acqua evaporata.

L'istinto dei visitatori ad affacciarsi nelle ampolle è la premessa per innescare la ricerca delle informazioni, per allontanare lo sguardo dal centro dell'ambiente alle 3 pareti dove avviene in loop la proiezione di 3 video.

Tramite un software queste proiezioni presenteranno manipolazioni grafiche, sintetiche in bianco e nero. Elementi e dati in evoluzione, numeri, zone, codici e segnali di informazioni reali presi in prestito da siti ufficiali sull'andamento attuale dell'acqua nel mondo. dati sui consumi, sullo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento dei mari.

Rivisitazioni del reale che si compongono come un gioco di contatori in sincrono con i suoni di musica elettronica che fanno da ambiente alla narrazione.

Nello spazio/istallazione l'ampolla fisica simbolo archetipico della conservazione è vuota; l'elemento acqua evapora lasciando solamente l'informazione, il segno di un passaggio.

Il contenuto reale, il segnale vivo/vero si sintetizza in forma razionale nelle video proiezioni e trasmette la percezione del rapido mutamento digitale a cui corrisponde quello naturale.

uno screeneng simbolico e un recupero sensoriale composto di attimi, un lavoro primitivo di archeologia multimediale.














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Elisa Mastrofrancesco
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